Nei dintorni - Agriturismo Casa Tonietti

CASA TONIETTI - Localita' Le Vigne - 53040 - Radicofani, (SI)
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Luoghi di interesse artistico e storico
Radicofani, offre la visione indimenticabile di panorami sconfinati che dall'Amiata spaziano alla catena dell'Appennino, dai laghi di Bolsena e Trasimeno al riverbero sfumato del Tirreno. Il paese sorge alle falde di un'elevata rupe vulcanica di roccia basaitica che si erge a 896 metri sui mare, coronata dai ruderi di una imponente fortezza che per secoli dominò il valico di confine tra la Toscana e il Lazio. Di origine etrusca, come è risultato dal recente accertamento di un tempio dedicato al dio VERTUMNO nel bosco Isabella e dopo la frattura culturale prodotta dalle invasioni barbariche, Radicofani recuperò l'antico ruolo viario e strategico ad opera di Desiderio, ultimo re dei Longobardi. Nel corso dei secoli successivi Radicofani appartenne: allo Stato Pontificio, alla Repubblica di Siena, al Granducato di Toscana e al Regno d'italia dopo il plebiscito del'860. Partendo dalla sommità della rupe si impone alla vista il castello feudale edificato in epoca Carolingia. Ampliato e fortificato dal Papa Adriano IV (1154) fu successivamente trasformato in Fortezza per ordine di Cosimo I dei Medici dai famoso architetto Baldassarre Lanci e dal 1297 al 1300 fu inaccessibile rifugio del ghibellino Ghino di Tacco le cui imprese furono celebrate dall'Alighieri (VI canto del Purgatorio) e dal Boccaccio nel Decamerone. Dopo la caduta della Repubblica di Siena il castello fu teatro di una eroica resistenza fino al tramonto del giorno 17 Agosto 1559 quando fu ammainata la gloriosa Balzana ultima bandiera della libertà comunale in Italia. La fortezza subì il definitivo abbandono nel 1735 dopo il doloso incendio della polveriera.
Terra ibrida e complessa, compresa tra la Val d’Orcia e la Maremma del sud, l’Amiata è un centro di vita e di culture. Intorno al monte che dà il nome a questo territorio, si è forgiato il carattere di questa zona, un carattere fortemente legato alle forze naturali e alla presenza di questo antico vulcano ormai spento, che, con le sue eruzioni, ha in passato dato origine anche al tufo, materiale legato alla civiltà etrusca. Noi proviamo a raccontare questa zona attraverso il metaforico prisma dei quattro elementi.
Sarteano è un comune di 4.852 abitanti della provincia di Siena.
E' un paese di importanza storica e naturalistica, collocato su un altopiano tra la Val d'Orcia e la Valdichiana. Il luogo dove si trova è stato abitato per millenni. Per questa ragione è molto ricco dal punto di vista archeologico. In particolare, a Sarteano si trovano alcune delle più importanti tombe Etrusche della Toscana. Una buona parte dei ritrovamenti effettuati nella zona costituisce la collezione del Museo Etrusco di Sarteano. Il passato medievale del paese è testimoniato dal castello, elemento principale del paesaggio architettonico, e da un grande numero di chiese. L'economia di Sarteano è diversificata, ma fondamentalmente si basa sull'agricoltura e sul turismo. I prodotti della terra sono olio d'oliva, vino e frumento. Il fulcro del turismo è costituito dalle piscine termali del Bagno Santo e dal campeggio. Il paese ospita una ventina tra piccoli alberghi e agriturismi. Il clima relativamente mite e la vicinanza a città quali Siena, Perugia, ed Arezzo, rendono Sarteano una buona meta in qualsiasi periodo dell'anno. Il paese è facilmente raggiungibile in automobile o in treno, data la vicinanza all'uscita della A1 Chiusi-Chianciano Terme e alla stazione di Chiusi.
Siena è un comune di 54.188 abitanti della Toscana centrale, capoluogo dell'omonima provincia.
La città è universalmente conosciuta per il suo patrimonio artistico e per la sostanziale unità stilistica del suo arredo urbano medievale, nonché per il suo famoso Palio. È stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.
Alcune delle scene del film di James Bond "Quantum of Solace" sono state girate in Piazza del Campo.
La prima menzione di Cetona come "Castello" si ha tra il 1207 ed il 1214, signoria del Conte Ildebrandino ma soggetta a sovranità del Comune di Orvieto. Intorno al Castello, oggi per gli abitanti "la rocca", si sviluppò poi il borgo, tipico agglomerato medievale di case e casupole, abbarbicate a spirale sulle ripide pareti della collina turrita. Nel territorio di Cetona si trova uno degli insediamenti più antichi del Centro Italia, risalente addirittura a 40.000 anni fà, i cui resti possono essere osservati visitando il suggestivo Parco Archeologico di Belverde e le 25 grotte preistoriche oggi illuminate con l'energia prodotta da un avveniristico ed ecologico impianto fotovoltaico; i reperti archeologici sono ospitati nel "Museo per la Preistoria del Monte Cetona", a pianterreno del Palazzo Comunale, museo definito dagli esperti "didatticamente perfetto".
Chianciano Terme è una delle località termali più famose d'Italia. Particolarmente fortunata la posizione, a cavallo tra la Val d'Orcia con le sue crete (dal 2004 patrimonio dell'umanità dell'UNESCO) e la fertile Valdichiana, tra le colline dei vini di Montepulciano e le bellezze rinascimentali di Pienza: luogo di cura e di relax ma anche punto di partenza per scoprire le bellezze della Toscana e della vicinissima Umbria. Si segnala la presenza dell'innovativa struttura delle Terme sensoriali nel cuore del Parco Acquasanta.
Ha avuto nel periodo 1915-1920 un rapido sviluppo con la costruzione di un acquedotto, di uno stabilimento di imbottigliamento e con la ristrutturazione dello stabilimento dell'Acqua Santa. Tale sviluppo è continuato nel secondo dopoguerra con la trasformazione degli stabilimenti termali e l'aumento delle strutture ricettive.
La collina su cui si trova Montalcino è stata abitata probabilmente già in epoca etrusca.
Montalcino è menzionato per la prima volta in un documento del 29 Dicembre 814, quando l'imperatore Ludovico il Pio concesse il territorio sub monte Lucini all’abate della vicina Abbazia di Sant'Antimo. Sull'origine del nome di Montalcino esistono almeno due ipotesi. Alcuni ritengono derivi dal Mons Lucinus citato nel documento dell'814, nome in onore dalla dea Lucina o riferimento alla parola latina lucus, che significa "bosco sacro", o più genericamente "piccolo bosco". Altri, invece, fanno derivare il toponimo da Mons Ilcinus, dal latino mons (monte) e ilex (leccio), cioè "monte dei lecci", pianta assai diffusa nella zona rappresentata anche nello stemma cittadino. Con il trascorrere dei secoli il nome, ad ogni modo, si sarebbe poi trasformato, da Mons Lucinus o Mons Ilcinus, in Mons Elcinus e successivamente nell’attuale Montalcino.
Pienza è un comune di 2.231 abitanti della provincia di Siena, probabilmente il centro più rinomato e di maggiore importanza artistica di tutta la Val d'Orcia di cui fa parte. È non molto distante dalla strada statale Cassia e dagli altri due importanti centri della valle, San Quirico d'Orcia e Castiglione d'Orcia.
La storia di Pienza, al contrario di quella dei comuni vicini, non è caratterizzata da lunghi periodi di vicende medievali e guerre. La città infatti altro non era che un piccolo borgo fino al 1462, conosciuto col nome di Corsignano. L'evento che cambiò le sorti di Pienza fu la nascita nel 1405 di Enea Silvio Piccolomini che 53 anni dopo divenne Papa Pio II. Proprio un viaggio del pontefice verso Mantova lo portò ad attraversare il luogo di nascita e il degrado che trovò lo portò a decidere la costruzione sopra l'antico borgo, affidandone il progetto all'architetto Bernardo Rossellino: costruzione che durò circa quattro anni e portò alla luce una cittadina armoniosa e con forme tipicamente quattrocentesche. La morte prematura di papa Pio II chiuse anche la storia del comune che da allora è rimasta pressoché invariata.
La nascita e lo sviluppo di San Casciano dei Bagni sono legati essenzialmente alla presenza delle acque termali: 42 sorgenti ad una temperatura media di 40 °C con una portata complessiva di circa 5,5 milioni di litri di acqua al giorno, dato che colloca San Casciano al terzo posto in Europa per portata di acqua termale.
La tradizione, riportata anche dal fiorentino Domenico Maria Manni, a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, vuole che sia stato il Lucumone etrusco di Chiusi Porsenna a fondare i "Bagni Chiusini", apprezzati e frequentati successivamente anche dai Romani, vuoi per l'efficacia delle acque, vuoi per la vicinanza alla stessa Roma ed alla Via Cassia. Tra gli illustri frequentatori dell'epoca romana si ricordano  l'imperatore Ottaviano Augusto, secondo quanto si apprende dalle opere di  Orazio ed altri scrittori classici, e Triaria, la moglie dell'imperatore Vitellio.
La vitalità di questo centro è testimoniata anche dalla precoce penetrazione del Cristianesimo e già nel IV-V secolo esisteva in San Casciano una pieve intitolata a S. Maria “ad Balneo”.
Montepulciano è un comune italiano di 14.234 abitanti della provincia di Siena in Toscana. Il comune è posto a 605 metri sul livello del mare, a cavallo tra la Valdichiana e la Val d'Orcia.
Di antica e lunga storia, Montepulciano ha origini dal popolo degli Etruschi a partire dal IV secolo a.C.
E' noto anche per la ricchezza di ottimi vigneti, dai quali si ricava il Vino Nobile di Montepulciano DOCG.
Il centro abitato ha caratteristiche di borgo medievale a forma di "S" ed è racchiuso entro tre cerchia di mura, costruite tutte verso il XIV secolo.
Di origine etrusca e fondata secondo la leggenda da Porsenna, Lucumone di Chiusi; alcuni documenti e reperti rinvenuti in Fortezza, ne fanno risalire l'esistenza già al IV-III secolo a.C. In epoca romana fu sede di un esercito posto a difesa delle strade consolari. Fu evangelizzata da San Donato, vescovo di Arezzo nel IV secolo.
Nel luogo dell'attuale Chiesa della Madonna di San Biagio, esisteva la Sancta Mater Ecclesia in Castello Pulliciano, così in un documento del 715 in epoca longobarda conobbe il suo primo sviluppo; infatti in alcuni atti notarili dell'Archivio dell'Abbazia del SS. Salvatore sull'Amiata, si trovano documenti tra i quali uno dell'806 ed i testimoni, tutti di Montepulciano, erano preti, chierici, un medico e un orafo, segno di un elevato livello civile e culturale.
L’abbazia di San Galgano è un'abbazia cistercense, sita ad una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino.
Il sito è costituito dall'eremo (detto "Rotonda di Montesiepi") e dalla grande abbazia, ora completamente in rovina e ridotta alle sole mura, meta di flusso turistico. La mancanza del tetto - che evidenzia l'articolazione della struttura architettonica - accomuna in questo l'abbazia a quelle di Melrose, di Kelso e di Jedburg in Scozia, di Tintern in Galles, di Cashel in Irlanda, di Eldena in Germania, di Beauport a Paimpol (Bretagna) e del Convento do Carmo a Lisbona. In Italia, un paragone, almeno estetico, può compiersi con il Complesso della Santissima Trinità detta Incompiuta di Venosa (Potenza), che, però non cadde in rovina: i lavori di edificazione non vennero mai completati.
La spada nella roccia
Luogo di grande suggestione, la Rotonda di Montesiepi custodisce la spada che Galgano conficcò nella roccia, in segno di rifiuto per le nefandezze del suo tempo, rendendo quello che fino a quel momento era stato uno strumento di morte, un mezzo di penitenza: una croce davanti alla quale inginocchiarsi in preghiera. San Galgano è stato più volte collegato al mito celtico di Artù e la spada nella roccia.
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